Lunedì 15 dicembre 2025

LE MODIFICHE ALLA MANOVRA 2026: AFFITTI BREVI, DIVIDENDI, TASSA PACCHI, NASPI, ECC

a cura di: Ufficio di Cassano delle Murge
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Il maxi-emendamento del governo riscrive la Manovra 2026: cosa cambia, tutte le novità


Nel cuore dell’esame parlamentare della Legge di Bilancio 2026, il Governo ha messo sul tavolo un maxi-emendamento che non si limita affatto a ritoccare il testo: ne riscrive in maniera anche abbastanza aradicale alcuni nodi, con interventi che valgono complessivamente circa 1 miliardo e che recepiscono gli accordi di maggioranza su dossier considerati politicamente sensibili.

Le misure chiave si spostano, si rimodulano e soprattutto cambiano le coperture. E questo, per i professionisti, come ovvio incide su pianificazione fiscale, policy aziendali e, in alcuni casi, sui flussi di cassa. Vediamo tutte le novità.

Affitti brevi
Il capitolo più visibile riguarda gli affitti brevi. Il maxi-emendamento cancella l’aumento della cedolare secca che era stato preannunciato e ripristina l’impianto attuale, con una sola novità: aliquota al 21% per la prima casa affittata per breve periodo (sotto i 30 giorni) e 26% dalla seconda.

Ma attenzione al dettaglio che cambia l’equilibrio del settore e che rappresenta la verà novità in Manovra rispetto alla legislazione attualmente vigente: la soglia oltre la quale scatta l’attività imprenditoriale viene ridotta a due case. Ciò significa che dalla terza casa si parla a tutti gli effetti di attività d'impresa e serve la partita Iva.

In pratica, più facile rientrare in un perimetro impresa, con conseguenze su adempimenti, inquadramento e controlli, e più stretta su chi gestisce portafogli piccoli ma multipli.

Dividendi
Altro nodo: la tassazione dei dividendi. Qui vincono professionisti e associazioni che avevano chiesto a Meloni e alla sua squadra una netta rivisitazione della legge.

La versione riformulata limita la stretta alle partecipazioni sotto il 5% o di valore fino a 500mila euro. L’effetto finanziario stimato, però, è drasticamente diverso rispetto alle ipotesi iniziali: il gettito passerebbe da circa 1 miliardo a regime a circa 33 milioni.

Banche e assicurazioni
Per finanziare l’alleggerimento sulla partita dividendi, il maxi-emendamento interviene su due leve: le banche e le assicurazioni.

Riguardo agli istituti di credito, scatta la riduzione della deducibilità sulle perdite pregresse, con percentuali che scendono dal 43% al 35% per il 2026 e dal 54% al 42% per il 2027, per risorse stimate in circa 600 milioni in due anni.

Sulle assicurazioni, invece, sale al 12,5% dal 2026, senza retroattività, l’aliquota sulla polizza RC auto per gli infortuni al conducente, con un gettito di poco superiore a 100 milioni l’anno.

Tobin tax, tassa sui pacchi e cinema
Nel maxi-emendamento compare anche il raddoppio della Tobin tax, che sale dallo 0,2 allo 0,4% dal 2026.

Accanto, arriva la cosiddetta tassa sui pacchi: un contributo di 2 euro sui pacchi provenienti da Paesi extra-UE con valore dichiarato fino a 150 euro, con effetti finanziari stimati in 112 milioni il primo anno e 245 milioni dal 2027.

Sul fronte cultura, invece, una marcia indietro parziale: per il cinema il taglio al Fondo di settore viene ridotto da 150 a 90 milioni.

Professionisti e PA
Tra le novità più discusse, e più sensibili per i professionisti, c’è poi la norma che vincola il pagamento delle parcelle da parte della Pubblica amministrazione alla regolarità fiscale e contributiva. La riformulazione del MEF estende lo stop a tutti gli emolumenti, includendo anche quelli dovuti da soggetti diversi dalla PA per incarichi con compensi a carico dello Stato.

Il punto operativo che più ci viene da sottolineare è l’impatto sui flussi: il meccanismo, dal prossimo anno, bloccherebbe pagamenti finanziati con risorse pubbliche verso professionisti con debiti fiscali. Non a caso, la reazione delle categorie è stata dura e, politicamente, la questione è diventata terreno di confronto anche dentro la maggioranza.

Previdenza complementare
Nel testo riformulato trovano spazio anche stanziamenti e incentivi più mirati.

Per la previdenza complementare aumenta dal 2026 la deducibilità dei contributi, portando la soglia a 5.300 euro, dagli attuali 5.164,57.

Novità anche per TFR e silenzio-assenso. Cambia l’impostazione della linea di "default”: non più necessariamente prudenziale con vincolo di restituzione del capitale, ma percorsi differenziati per profilo rischio-rendimento in base a durata dell’investimento ed età dell’aderente.

Infine, per Milano-Cortina 2026 vengono previsti 60 milioni in più nel 2026 per esigenze logistiche legate a competizioni olimpiche e paralimpiche.

NASPI anticipata
Cambia anche un istituto spesso usato per l’avvio di attività autonoma: la NASPI anticipata. Un emendamento riformulato per la prossima Legge di bilancio prevede che l’anticipo venga erogato in due rate: 70% subito e 30% successivamente, entro sei mesi, ma solo dopo verifica di mancata rioccupazione e assenza di pensione direttam con l’eccezione dell’assegno ordinario di invalidità.

Per chi assiste start-up individuali è ovvio che la modifica è tangibile: cambia la liquidità iniziale e aumenta la dimensione condizionata del beneficio.

Iperammortamento per tre anni
Tra le novità in arrivo che invece appaiono consolidate c’è l'estensione dell'iperammortamento per tre anni. L'iperammortamento "parte dal 2026 e poi si estende per il 2026, 2027 e 2028.

Taglio IRPEF
La legge di bilancio 2026 introduce un taglio della seconda aliquota Irpef che passerà dal 35% al 33% per i redditi tra 28mila e 50mila euro. La misura, destinata al cosiddetto "ceto medio", dovrebbe portare aumenti in busta paga che però varieranno a seconda dei guadagni. Il risparmio sarà consistente soprattutto per quei contribuenti che si avvicinano, o superano, la soglia dei 50mila euro (circa 440 euro l'anno), meno per i redditi più bassi (circa 20 euro l'anno per chi sta attorno ai 28mila euro).

Bonus Fiscali
Una parte della legge di bilancio è dedicata ai bonus e agli incentivi fiscali. Restano i bonus ristrutturazioni, l’ecobonus e il sismabonus, tutti e tre alle stesse condizioni già previste per quest’anno: sconto al 50% per i lavori sulle prime case, al 36% per le seconde case. Aumenta invece il bonus madri lavoratrici, per le donne che lavorano con almeno due figli a carico. Nel 2026 passerà da 40 a 60 euro al mese, per un totale di 720 euro l’anno. Per gli studenti neodiplomati (a condizione che non siano mai stati bocciati) ci sarà la Carta Valore, 500 euro da spendere in cultura: libri, cinema, teatri, concerti, musei, strumenti musicali, corsi di danza e tanto altro.


Cosa succede adesso
Ovvio che il maxi-emendamento, con tutte le sue implicazioni politiche prima ancora che pratiche, potrebbe aprire adesso a un negoziato molto più lungo: i tempi potrebbero allungarsi, anche se l’obiettivo politico dichiarato resta arrivare al via libera della Manovra entro la fine dell'anno, in modo da avere la Legge di Bilancio pubblicata in Gazzetta ufficiale dal 1° gennaio 2026 ed evitare così l'esercizio provvisorio.

A questo punto è evidente che non si tratta solo di quali misure, ma di come vengono coperte e in che modo cambiano gli equilibri tra settori: immobiliare breve, finanza, banche, assicurazioni, lavoro autonomo. È su queste intersezioni che, nelle prossime ore, si giocheranno interpretazioni e correzioni tecniche.

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